venerdì 31 ottobre 2008

Serata fantastica

Purtroppo il cattivo gusto riesce sempre a trovare uno spiraglo e a farsi strada. Tristemente questo spiragliosi allarga e diventa ben di più di una leggera contaminazione.
Forse i miei pensieri saranno simili al dito del bambino che tappa una falla nella diga, ma non credo di esssere, nè essere stato così acuto da accorgermi della prima breccia ....
In poche parole la mia esternazione è dettata più che dalla consapevolezza di aiutare chicchessia dalla necessità di restare i a galla nonostante la marea che avanza...

Carlo Magno assimilò per primo (sembra) la festa pagana diHallowen a quella ben diversa della celebrazione dei nostri cari e della comunione dei Santi. Aveva cercato di cristianizzare usanze.
Quello ceh era stato fatto uscire dalla porta rientra prepotentemente dalla finestra.

Ma, voglio sottolineare, queste parole non sono tanto causate da una massiccia scristianizzazione (a mio avviso già in sé triste), ma anche a minor ragione, se mi si permette questa licenza, da una tendenza a mio avviso sempre più chiara: rimuovere dai discorsi, dai pensieri, dalle usanze, dalle tradizioni, dalle pratiche e dagli incontri la possibilità di affrontare il discorso morte, discorso ovviamente connotato di tristezza, malinconia e dolore ma indispensabile a reggere il peso della vita e degli accadimenti che ci costringerebbero a porci domande.

S.Donaldson afferma che una buona risposta può scaturire esclusivamente da una buona domanda.

La mia preoccupazione e il mio avvilimento è proprio questo: mi sembra che tutte le occasioni utili a porsi domande buone e serie siano "corrotte".
Infatti la sottolineatura delle feste dei morti e dei Santi che bene si attaglierebbe a quanto dicevo prima è spostata sull'orrore, sull'inquietante, sull'irrazionale che presupponeuna supina accettazione inconsapevole.

Per cui non posso che dire : Dove sono le buone domande??

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