giovedì 24 luglio 2008

Hellboy the golden army - Recensione


Mi era piaciuto molto il primo episodio del "grande e grosso uomo rosso".
Avevo apprezzato molto la profondità della trama nnché i ritrovati pseudo tecnologici dal gusto retrò che esibiva.
Anche per questo secondo film ho gustato l'ambientazione e lo spirito falsamente spaccone di Hellboy. Un po' macchietta, ma quel tanto che basta, il successore di suo padre a capo della falsa FBI del paranormale.
Le armature elfiche e tutti quegli oggettini scintillanti e magi-meccanici sono magnifici e il mercato dei troll, senza nulla aggiungere di spettacolare o fantasioso è credibile e suggerisce nuove profondità e creature da sondare (inquietanti sono le "fatine dei denti" che poi tanto carine non sono...).
Affascinante la regalità del "cattivo di turno" e il suo distorto o forse alieno senso dell'onore in perfetto contrasto con quello di suo padre: ciascuno fa quello che è sua natura fare (un po' come dire che l'albero si vede dai frutti).
Spettacolare l'incontro con la Morte nella città abbandonata degli elfi.
un commento a parte merita l'arma del principe elfico: se esistesse la vorrei!
Comunque, a parte un povero elementale della natura ucciso con una pistola di nome Big Boy un po' eccessivo, la trama è abbastanza lineare talvolta appena scontata, ma si lascia guardare.
Ottimi gli effetti speciali (ad un livello maggiore rispetto a Hulk), sicuramente non noioso.

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