mercoledì 24 ottobre 2007

Ratatouille - recensione

Finalmente un film d'animazione bello e accativante.
Protagonisti simapatici, antagonisti cattivi, spregevoli e credibili.

Ratatouille è la storia di due disadattati che simbioticamente emergono faticosamente nel mondo la fuori.
Remy, topo dall'olfatto sopraffino, curiosando nella vita degli umani conosce virtualmente, tramite la televisione, il cuoco Gusteau e i suoi consigli. Anche a causa di ciò si sente sempre un po' diverso dalla sua famiglia.

Invece, dall'altra parte della creatura simbiotica, c'è il giovane Linguini, un ragazzo con poche speranze, ancor meno pretese e adeguate incapacità da cuoco. Dinoccolato, imbranato e pauroso combina solo guai e si trova dentro una vicenda che, prevedibilmente, gli scivola di mano.

Il primo sente il bisogno di elevarsi dal suo stato, desidera una evoluzione, un miglioramento della propria condizione poiché ha visto e capito cosa gli era davanti, il secondo invece cerca solo di essere adeguato alla situazione in cui si trova.

Questo rapporto dinamico tra i due e i loro rispettivi desiderata muove la trama.

A perfetto compendio vi sono anche personaggi che con diversi intenti cercano di fermarli (chi per un proprio interesse chi credendo di fare del bene).
Inoltre vi sono altri personaggi che con tempi comici mirabili rendono ancora più gustoso il film.
Nonostante siano personaggi digitali, a mio avviso il film è molto recitato. Non ci sono solo le pur esilaranti fughe, i concitati inseguimenti, le impreviste cadute, ecc...
I personaggi recitano, e lo fanno bene. Le gag sono sia di movimento o acrobazia sia di situazione. Ad esempio basti ricordare che in una scena è sufficiente l'inquadratura di un pollice a far ridere.

In definitiva il film è bello riuscito divertente. Giudizio : Soddisfazione massima.




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