lunedì 1 ottobre 2007

Hairspray - recensione

In una America degli inizi degli anni sessanta, ancora tranquilla, in cui lentamente gli anni cinquanta si stavano spegnendo, una cicciottella ragazzina con tanti sogni e una bella voce scombussola la vita di Baltimora.

Il sogno di costei è andare a ballare in televisione, insomma fare la velina ante litteram anche se con la capacità di cantare e ballare. Nella realizzazione del suo percorso trova ad ostacolarla una freddissima e spaventosamente bella Michelle Pfiffer che interpreta una mamma ambiziosa già vincitrice (ai suoi tempi) di una gara di bellezza che sponsorizza la biondissima figlia carina ma scipita.

Sul tema della realizzazione dei sogni si radicano anche tematiche più serie come il razzismo e la diversità che vengono solo accennati trattandosi di un musical allegro.

Alla fine emergono un Jhon Travolta nei panni abbondantissimi della mamma della giovincella, e la algida (per questa occasione) Pfiffer crudele e spietata pur di riuscire a far vincere alla figlia il concorso di miss Lacca.

Il film un po' lento è decoroso. Tocca e sorvola tanti argomenti, ma senza lasciare il segno. Le canzoni carine non sono memorabili.

A prezzo ridotto può valere la pena.


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