La storia di un malavitoso americano di colore, tra sofferenze personali, polizia corrotta e non, difficoltà coi colleghi e l'inizio dell'avvento della droga in America e i modi in cui è stata fatta circolare.
Il film, a mio avviso, non ha un ritmo serrato. Tuttavia si rimane a vedere lo sviluppo e l'inevitabile epilogo (sia dal punto di vista dell'attività, che sentimentale ma anche giudiziario) poiché sia sa che è una storia vera.
Danzel Washington è bravo, ha stile anche da mafioso; Russel Crowe non sfigura come onesto poliziotto e successivamente Procuratore e proprio le vicende parallele ma intrecciate dei due ravvivano un po' la visione.
Non mi ha colpito la regia di Ridley Scott, forse perché ci si aspetta sempre l'indimenticabile, che comunque rimane pulita anche se forse l'aver indugiato maggiormente sulla vita del gangster rende quest'ultimo più vicino allo spettatore e quindi più simpatico del rozzo poliziotto.
In definitiva non mi ha colpito ma questo non è proprio il genere di film per cui mi entusiasmo.
Il film, a mio avviso, non ha un ritmo serrato. Tuttavia si rimane a vedere lo sviluppo e l'inevitabile epilogo (sia dal punto di vista dell'attività, che sentimentale ma anche giudiziario) poiché sia sa che è una storia vera.
Danzel Washington è bravo, ha stile anche da mafioso; Russel Crowe non sfigura come onesto poliziotto e successivamente Procuratore e proprio le vicende parallele ma intrecciate dei due ravvivano un po' la visione.
Non mi ha colpito la regia di Ridley Scott, forse perché ci si aspetta sempre l'indimenticabile, che comunque rimane pulita anche se forse l'aver indugiato maggiormente sulla vita del gangster rende quest'ultimo più vicino allo spettatore e quindi più simpatico del rozzo poliziotto.
In definitiva non mi ha colpito ma questo non è proprio il genere di film per cui mi entusiasmo.
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