sabato 5 gennaio 2008

LA Bussola d'oro - Recensione


Tutti gli abitanti umani hanno un proprio Daimon (una sorta di famiglio) con il quale possono comunicare. I Daimon dei bambini però cambiano forma in continuazione a differenza di quello degli adulti oramai stabilizzati e con un forma definita.
Forse tali Daimon rappresentano una sorta di concretizzazione dell'anima del personaggio e sono inscindibilmente legati l'uno all'altro tanto che entrambi soffrono anche se solo uno è colpito.

Una bambina Lyra Belacqua, assieme al proprio Daimon, vive in una sorta di Oxford parallela in cui la propulsione è data da strane quanto ipnotiche sfere azzurre, l'aviazione è costituita da immensi dirigibili e in cui spicca l'assenza di motori a scoppio o a vapore.
La giovane Lyra, grazie ad uno zio, lord Asriel, intrepido quanto
colto e affascinante, vive in una scuola dove iniziano ad insegnarle
tutto il sapere di cui ha bisogno.

Questa situazione viene ingarbugliata da due fattori: la presenza malefica degli "ingoiatori" (persone che rapiscono gli orfani o i bambini soli) per motivi misteriosi e la venuta della signora Coulter (Nicole Kidman) che riesce ad irretire la piccola Lyra e a farsi seguire da costei nei suoi viaggi.

In tutto questo vi è sullo sfondo il Magistero, una struttura molto potente ed influente che sancisce come i cittadini debbano vivere e pensare.

Tuttavia a questo lord Asriel non si assoggetta e per motivi scientifici intraprende una spedizione invisa al magistero, ma a causa del rapimento di alcuni amici di Lyra di stirpe gyziana e altri incontri iniziano gli intrecci che la porteranno nei ghiacci polari.

La bambina incontra burberi orsi polari, una sorta di capitano "Acab" nelle vesti di Buffalo Bill dell'aviazione, una strega che di strega ha solo la scopa e non certo le fattezze, dei militari che sono una via di mezzo tra le SS di teutonica memoria e i sanguinari cosacchi.

Forse anche a causa del fatto che questo è solo il primo libro di una trilogia,il film sembra povero, un po' insipido. I personaggi presentati fin ora sono solo abbozzati e molto stereotipati, speriamo in un miglior futuro per Acab e per la strega Serafina Pekkala, ma si vebrà per ora non mi piace, magari qualche colpo di scena fara risorgere questo film dalle ceneri dei ghiacci in cui si trova.

Si può vedere di meglio


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