domenica 13 settembre 2009

La città dei poeti - Recensione


La città dei poeti è il primo di una quedrilogia ad opera di Daniel Abraham.
L'idea da cui parte è molto originale: gli "andat" sono una sorta di dei che possono fare ogni cosa; tuttavia per riuscire a utilizzarli un un modo profiquo occorre incanalarli, cristallizzarli attraverso la poesia che è sostanza e forma al tempo stesso.
Sicché i poeti, coloro che hanno questo potere-conoscenza sono molto importanti all'nterno della società e i commerci, in ragione delle abilità degli andat, cosi si trovano concentrati in poche città.

Quasi tutta la storia si muove nei bassifondi, per ora, di una delle principali città commerciali e i protagonisti sembrano persone abbastanza comuni con proprie aspirazione e desideri comuni, ma è proprio questa normalità su uno sfondo così "mistico" in cui si può essere a contatto con gli dei, che a loro volta non sono inarrivabili, che dà sale e sapore alla storia.
Per la verità la storia non è l'emblema del nuovo e del mai visto, ma è molto piacevole e permette di seguirla con gusto anche laddove è prevedibile; ma il fatto di sapere che dopo la pietanza che si sta mangiando ci sia il dolce non toglie il piacere né alla prima né al secondo.

Il libro è piacevole e in alcuni tratti molto intrigante, speriamo nel proseguio.
Cautamente consigliato.


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