giovedì 1 ottobre 2009

District 9 - Recensione


District 9 è un film di fantascienza abbastanza originale. Gli alieni, infatti, non si palesano nelle classiche metropoli ma in Sud Africa. Il motivo per cui si manifestano sopra Johannesburg  rimane un mistero ma quello che si scopre presto è che non sono in grado di ripartire e che sono allo stremo delle forze.
La situazione viene gestita dapprima come una emergenza sanitaria-"umanitaria", successivamente col passare degli anni (venti), come se gli alieni fossero immigrati clandestini con tanto di distretto (ghetto) a loro dedicato.

In questa situazione di totale inibizione (anche per genereare dei piccoli gli alieni sono costretti ad ottenere un permesso speciale) vi è un degrado degli ospiti tanto che quasi tutti perdono il senso delle gerarchie e relazioni sociali anche tra di loro, vengono anche spregiativamente chiamati "gamberoni",  nonché attribuito loro ogni sorta di potere negativo.
Anche il fatto di avere tradizioni e gusti diversi, che ad esempio li porta a desiderare  ossessivamente il cibo per gatti, contribuisce a farli considerare delle cose da organizzare e gestire.
In tutto questo la ricerca sulla tecnologia extraterrestre ha la propria influenza.

Sicché a causa del loro aumento di numero l'agenzia deputata al controllo dei "non umani" su pressione politica decide di spostarli da quella che è diventata una baraccopoli in mano alla criminalità umana verso una nuova destinazione più controllabile.
Il protagonista umano della storia è appunto il responsabile dello sfratto di un milione e mezzo di "non umani".

La vicenda permette quindi uno scambio di ruoli anche se non totale tra i protagonisti e questo alternarsi di punti di vista crea un interessante luce nuova su problemi classici della diversità e dell'uguaglianza nonché della possibilità di quest'ultima.

Il film dapprima è girato come documentario dello sfratto dei gamberoni, quindi con telecamera a mano, durante le operazioni al distretto 9, poi però anche se il documentario prende un altro percorso e altri protagonisti rimane ugualemente con lo stesso sitle. Ciò mi ha causato una visione sofferente del film alla ricerca di un punto stabile dello schermo su cui mettere a fuoco le immagini.

Nonostante non riservi clamorosi colpi di scena è piacevole e fresco anche se in alcune inquadrature alcuni particolari risultano un po' pesanti per i delicati di stomaco.
Ovviamente non posso dire di più sulla trama ma solo che mi è moderatamente piaciuto.


1 commento:

district 9 Recensioni à Go Go ha detto...

Sì io avevo letto di osanna etc , mi è piaciuto, regia a tratti esaltante ma l'impressione ricevuta è da corto ampliato prendendo da 50 anni di cinema. Ma l'amalgama è venuto bene. Inoltre ho gradito anche l'anti-eroe kafkiano. Certo vorrei sapere cosa ti fa 'sto regista con più soldi?
Complimenti per il post, scrivi molto bene :-)